Quantcast
Channel: Landmark – Samuele Silva
Viewing all 981 articles
Browse latest View live

Fumogeno al concerto di Sfera Ebbasta

$
0
0

Panico #02Panico #01

Lo scorso anno Ghali si era visto costretto a interrompere il concerto al Wake Up Festival di Mondovì perché un ‘cretino’ si era divertito ad utilizzare dello spray urticante. Quest’anno la stessa sorte è toccata a Sfera Ebbasta: un fumogeno lanciato fra gli spettatori ha creato il panico. Fortunatamente tutto si è risolto in pochi secondi di ‘fuggifuggi’ generale: qualche minuto di confusione, ma appena capita la situazione il pubblico è tornato al suo posto e il rapper ha potuto continuare lo spettacolo. La buona notizia è che non si sono registrati danni per gli spettatori. Le perquisizioni all’entrata ci sono, anche severe, ma la stupidità umana non ha veramente limiti e sfugge a qualsiasi capacità di controllo. (from Quotidiano Piemontese)

*AGGIORNAMENTO: Alcuni giornali, anche a livello nazionale, parlano di spray al peperoncino. Io ero in mezzo al pubblico e ho visto del fumo quindi ho pensato, come altri, ad un fumogeno (che comunque comporta irritazioni agli occhi). Tutto può essere, soprattutto se si tratta di una banda di rapinatori seriali.

Panico #03Panico #04Panico #05


Generazioni

$
0
0

Generazioni

Ogni generazione ha i propri idoli. Anche se a noi (meno giovani) sembrano pagliacci da circo. #sferaebbasta

Green

Blu

Castillo de San Gabriel

$
0
0

Castillo de San Gabriel #01

Sono arrivato ad Arrecife la sera tardi. E ho subito notato il Castillo de San Gabriel, troppo tardi per poterlo visitare, ma ancora in tempo per qualche scatto al sorgere del sole il giorno successivo. Sono arrivato all’alba, la città era praticamente deserta e nei dintorni del castello nemmeno un’anima viva. Purtroppo il cielo sereno, ma troppo grigio (caratteristica di tutte le sveglie mattutina a Lanzarote) non ha aiutato la mia idea di scatto; ho utilizzato il treppiede con tempo lungo di esposizione (8 secondi nella prima foto) per catturare il fermo del mare. Da vicino non è proprio questa incredibile bellezza, ma osservato dalla città è davvero un’opera intrigante.

Già nel 1586 il fortino, ribattezzato castillo de San Gabriel, dovette resistere ad un intenso attacco dal mare, da cui ne uscì malridotto. L’italiano Leonardo Torriani impiegò così tutto il suo genio per progettare nel 1591 una innovativa rete di passaggi coperti e fortificati con postazioni per cannoni che moltiplicavano la potenza di fuoco del castello e rendevano più difficili attacchi dal mare. La storia dei secoli seguenti darà ragione all’ingegneria difensiva di Leonardo Torriani: non si registrano più attacchi vincenti provenienti dalla porzione di mare protetta dal fortino.

Castillo de San Gabriel #04Castillo de San Gabriel #03Castillo de San Gabriel #02

Windows

Cueva de los Verdes

$
0
0

Cueva de los Verdes #01

La Cueva de los Verdes è una grotta situata sull’isola di Lanzarote e deve la sua creazione alla grande eruzione vulcanica del Monte Corona datata quasi più di 5.000 anni fa. Sono particolarmente interessanti grazie anche al lavoro dell’artista Jesus Soto che ha creato e curato l’illuminazione, il percorso interno e lo sfondo musicale che ci accompagna durante la visita. A me rimangono impresse nella memoria per un episodio decisamente fastidioso che mi è capitato nell’ultimo tratto della grotta; durante la visita sono rimasto sempre sul fondo del gruppo (un po’ staccato) per avere la possibilità di scattare con tempi lunghi e treppiede (ovviamente le grotte sono molte buie). Al termine della visita si arriva in un ambiente davvero particolare [ATTENZIONE SPOILER] che sembra una grossa cavità nel terreno (foto grande). Invece è un lago perfettamente immobile che riflette tutto quanto intorno e crea un effetto incredibile svelato, dopo una messa in scena degna del miglior Alfred Hitchcock, dalla guida che getta un sasso nell’acqua e svela l’arcano fra la sorpresa generale. Ho aspettato di essere l’ultimo del gruppo per poter scattare una foto senza ospiti, ma ho dovuto aspettare una coppia di ragazzi italiani che con compatta e flash ha cercato di scattare, senza riuscirci, un selfie con il lago sullo sfondo. Come se non bastasse, sfruttando la lontananza della guida, hanno anche gettato una piccola pietra in acqua per rinnovare l’effetto ottico. Ovviamente ho dovuto aspettare che si calmassero le acque (nel vero senso della parola) per poter scattare con il treppiede a 5 secondi di esposizione. Praticamente sono stato raggiunto dal gruppo successivo. :-)[FINE SPOILER]

Cueva de los Verdes #02Cueva de los Verdes #03Cueva de los Verdes #04

The Seeker


Telamon

$
0
0

Telamon #01Telamon #02

La Telamon fu una nave da carico, costruita nel 1954 e arenata nel 1981 quando navigava battendo bandiera greca, nei pressi di Arrecife nell’isola di Lanzarote. […]Il 31 ottobre del 1981 mentre era in viaggio da San Pédro (Costa d’Avorio) con destinazione di Salonicco, trasportando un carico di tronchi d’albero, nei pressi dell’isola di Lanzarote, in seguito ad una tempesta, si aprivano diverse falle nello scafo imbarcando acqua. Alla nave venne negato il permesso d’ingresso nel porto di Arrecife dalle autorità spagnole che temevano potesse affondare da un momento all’altro e bloccando l’attività dell’intero porto. Fu così trainata da un peschereccio e fatta arenare nella baia vicino al villaggio de La Caletas tra Costa Teguise e Arrecife dove veniva abbandonata. Successivamente la nave si spezzò e il relitto venne definitivamente abbandonato. Con una parte del legname è stata realizzata una scultura eretta a Costa Teguise e inaugurata il 24 giugno 2009 che porta il nome di La hoguera de San Juan (falò).

Telamon #03Telamon #04Telamon #05

Pausa

Puente de las Bolas

$
0
0

Puente de las bolas #01

Per arrivare al Castillo de San Gabriel bisogna attraversare il ‘Puente de las Bolas’. Il nome deriva, probabilmente, dalla struttura sormontata da due ‘palle di cemento’ che funziona da porta di ingresso al ponte e all’isolotto sul quale sorge il Castello. E’ molto interessante (e fotogenica) la scultura metallica (arruginita) che si trova proprio all’inizio del ponte e che fa pensare che in tempi passati sull’arco con le palle fosse presente una campana centrale. Non c’è molto ad Arrecife, ma questo ponte merita un minimo di attenzione: almeno fotografica.

Puente de las bolas #02Puente de las bolas #03

Presa de Mala

$
0
0

Presa de Mala #01

La Presa de Mala è una grande diga costruita negli anni ’70 nella zona di Mala, a Lanzarote. Pensata e ideata (con costi altissimi) per fornire una riserva idrica all’isola non ha praticamente mai funzionato per problemi strutturali e oggi è completamente abbandonata. E’ tristissima. Per arrivarci si deve percorrere una lunga e polverosa strada sterrata. In salita. Intorno è il deserto di terra rossa, il caldo (ad Aprile) è terribile. Dentro però è davvero affascinante: si può scendere lungo una scalinata sino al fondo e passando nelle porte che si aprono nel cemento si entra nei cunicoli di manuntenzione. Decisamente angoscianti. E’ molto fotogenica, ma dopo qualche minuto ho deciso di risalire che mi mancava l’aria. Bellissimo il graffito che sovrasta la diga, rimane il dubbio: come sono riusciti? Si vede anche dalla costa passando in macchina sulla statale: decisamente di impatto. Dopo le foto ho pubblicato anche la storia della Presa de Mala: certe cose non succedono solo in Italia. Magra consolazione.

Presa de Mala #03Presa de Mala #02

Presa de Mala #04Presa de Mala #05Presa de Mala #06

Presa de Mala #10Presa de Mala #07

Presa de Mala #08Presa de Mala #09Presa de Mala #11

L’isola di Lanzarote ha, da sempre, subito la carenza dell’acqua data dal fatto che sull’isola da un lato non vi sono zone sorgive e dall’altro la posizione geografica, la morfologia del terreno e la mancanza di copertura forestale ne fanno una zona estremamente arida. Negli anni gli abitanti hanno sempre cercato vari metodi per trattenere l’acqua piovana costruendo cisterne, serbatoi e “maretas”.

Nel 1958 un gruppo di agricoltori iniziarono ad incontrarsi con lo scopo di creare una cooperativa chiamata “Comunidad de Regantes” il cui principale intento era stato quello di costruire un diga di 500.000 m3 che potesse raccogliere l’acqua piovana. Il gruppo, dopo alcune riunioni, individuò, quale sito migliore per la costruzione della diga, il “barranco del Estanque”.

Benché la morfologia del terreno di Lanzarote non sia certamente ideale per la realizzazione di tali manufatti, il 20 giugno 1967 il presidente del Consiglio isolano, José Ramírez Cerdá, si recò presso gli uffici del servizio idrologico di Las Palmas per richiedere l’avvio di uno studio che verificasse la possibilità di edificare una diga nel sito denominato “Charco de El Verol” ubicato parte superiore del “barranco del Estanque”, nella valle del Palomo, sopra l’abitato di Mala. Lo studio seguito dalla “Subdirección General de Obras Hidráulicas” congiuntamente al “Servicio Geográfico de Obras Públicas” ed al “Servicio Hidrológico” ebbe termine tre anni dopo, nel mese di giugno dell’anno 1970, e concluse che la valle del Palomo offriva ottime condizioni topografiche per la costruzione di una diga ed era, inoltre, una delle due valli con maggior precipitazioni di tutta l’isola. Venne, quindi, redatto un progetto la cui direzione fu affidata al tecnico del Servizio idrologico di Las Palmas, Saturnino Alonso Vega.

L’intento primario che il Consiglio di Lanzarote aveva pensato per la nuova diga era quello di fornire una valida alternativa alla carenza d’acqua in caso di eventuali avarie all’unico, a quel tempo, impianto di desalinizzazione dell’isola sito nei pressi di Arrecife, oltre ad offrire una riserva d’acqua utilizzabile per l’irrigazione agricola. A quei tempi, la fornitura d’acqua per gli abitanti di Arrecife arrivava a 5 litri al giorno pro capite mentre, per il resto degli abitanti dell’isola, era inferiore alle esigenze minime giornaliere. La funzione della diga, quindi, sarebbe dovuta essere quella di fornire una riserva sufficiente per almeno dieci giorni, tempo stimato per l’arrivo delle navi cisterna. A questo scopo stimarono che sarebbero stati necessari almeno 14.000 m3, così da essere in grado di fornire 20 litri pro capite al giorno, dato che in quegli anni la popolazione lanzaroteña era di circa 70.000 abitanti.

Il progetto iniziale prevedeva, quindi, un’altezza dell’invaso di 165 metri, un livello dell’acqua posto a 30 ed una capacità, reale, di 186.000 m3. Un altro dato che dovette tenere in conto il Consiglio di Lanzarote fu la costante crescita del turismo, con il conseguente aumento delle aree edificate, come recita un paragrafo tratto dallo scritto del progetto stesso: “il turismo necessita di una fornitura di acqua al giorno pro capite di gran lunga superiore a quella che sarebbe sufficiente alla popolazione rurale dell’isola”. Il progetto di realizzazione della diga venne, quindi, rivisto ed aggiornato da Benito Oliden Malumbres ingegnere del C.C.P..

Nel 1972, ancor prima che i lavori della diga di Mala terminassero, venne considerata anche la possibilità di costruire un’altra diga sita nel “Barranco di Tenegüime“ e così, nel gennaio 1975, il Consiglio di Lanzarote approvò l’inclusione, nel piano delle infrastrutture idriche, di un progetto per costruire una diga con una capacità di 1.100.000 m3, appunto, nel nel “Barranco di Tenegüime“.

Nel 1976 la diga di Mala non era ancora stata conclusa; mancavano le realizzazioni del canale di scarico, del sistema di drenaggio, delle infrastrutture interne e del collegamento tra la diga stessa ed il grande serbatoio sito nel quartiere di Maneje ad Arrecife. Alla fine dell’anno iniziarono i lavori di impermeabilizzazione della diga stessa.

Il preventivo iniziale relativo al costo del progetto era di 26 milioni di pesetas che salì a 30 poi a 50 milioni di pesetas fino a quando, nell’anno 1976, vennero stanziati ulteriori 10 milioni di pesetas.

Nel 1979 la diga, secondo la direzione dei lavori, era pronta a contenere l’acqua ma, nonostante le forti piogge dell’inizio di quell’anno, quest’acqua non veniva trattenuta dalla diga stessa e, come succedeva prima della sua realizzazione, precipitava a valle lungo la gola formando, ai suoi piedi, un piccolo laghetto chiamato “Charco de La Laja” dal quale prende forma un torrentello di scarsa portata risalente all’epoca dei “Majos”.

La stampa, inoltre, editava notizie che ingeneravano soltanto molta confusione tra i lettori, il 23 gennaio venne, infatti, pubblicata la notizia che l’invaso era pieno per i 3/4 del volume totale mentre, il 25 successivo, la notizia riportava che l’invaso conteneva solamente il 20% d’acqua rispetto al volume totale. Il volume massimo nella storia dell’acqua contenuta nella diga si raggiunse, a causa delle abbondantissime piogge, nell’anno 1990 e fu di 50.000 m3.

Nel 1980 un comitato, costituito da un gruppo di cittadini residenti a Mala, richiese di recuperare l’idea originale dei contadini del 1958 ovvero di destinare l’uso della diga alla solo irrigazione dei campi. Sempre nello stesso anno, vista la carente impermeabilizzazione della struttura, il governo spagnolo trasferì la competenza della gestione della diga al governo regionale che, a sua volta, la cedette al “Cabildo” di Lanzarote che lasciò, di fatto, la sua gestione nelle mani del “Consejo Insular de Aguas”.

Tutti questi rimpalli di competenze, le alterne vicende del progetto, i problemi riscontrati e, sopratutto, le mancanze relative alla costruzione ed impermeabilizzazione della diga di Mala, hanno fatto si che il manufatto non abbia mai soddisfatto le aspettative rendendolo, con tutta probabilità, l’investimento più rovinoso mai stanziato per la realizzazione di un’infrastruttura idrica spagnola.

Hohenzollern Bridge

$
0
0

Hohenzollern Bridge #01

Il ponte Hohenzollern (in tedesco: Hohenzollernbrücke) è un ponte che attraversa il fiume Reno accessibile solo al traffico ferroviario e al traffico pedonale. Fu costruito tra il 1907 e il 1911 a seguito della demolizione del Ponte Cattedrale. All’estremità delle rampe di accesso troviamo quattro statue equestri di re prussiani ed imperatori tedeschi. Esso fu uno dei ponti più importanti in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale; anche in presenza di attacchi aerei quotidiani il ponte, infatti, non subì gravi danni. Il 6 marzo 1945 fu però fatto esplodere quando le truppe alleate iniziarono l’assalto alla città. La sua ricostruzione iniziò al termine della guerra e fu completato definitivamente nel 1959. Ad oggi Il ponte Hohenzollern vede il transito giornaliero di oltre 1200 treni ed è considerato una parte molto importante di Colonia fungendo da collegamento tra la stazione centrale e le principali città europee dall’altra parte del Reno. Da alcuni anni le coppie di innamorati hanno iniziato ad attaccare lucchetti d’amore sulla recinzione tra il marciapiede e le linee ferroviarie per poi gettare le chiavi nel Reno. Ad oggi oltre 60.000 lucchetti di varie forme e dimensioni ornano il ponte. (from Wanderlust)

Hohenzollern Bridge #02Hohenzollern Bridge #03Hohenzollern Bridge #04

Deutsche Bahn

Masquerade


Photokina (e Colonia) 2018

$
0
0

koln #02koln #05

La scorsa settimana mi sono lasciato prendere la mano e ho fatto una pazzia: ho preso l’aereo e sono volato a Colonia per il Photokina, la più importante fiera dedicata alla fotografia del mondo (il Photoshow milanese ci fa un baffo). La pazzia consiste nel considerare che fra viaggio di andata, visita alla fiera, visita alla città, cena (a base di birra e wurstel) e rientro sono passate circa 22 ore. Il Photokina è qualcosa di incredibilmente grande: non so quanti metri quadrati fosse lo stand della Canon (quello al quale ovviamente ho dedicato più tempo), ma vi posso assicurare che parliamo di dimensioni davvero importanti. Ho girato la fiera in lungo e in largo sino alle 4 del pomeriggio e poi sono uscito per un giro in centro: si, perché i padiglioni del Koelnmesse sono praticamente a 2 passi dal cuore della città. Dopo aver attraversato l’incredibile ponte Hohenzollern ho dedicato la restante parte del pomeriggio al Duomo di Colonia (la terza chiesa più alta al mondo) e al centro storico della città tedesca. Alla sera ero talmente stanco che in aereo mi sono addormentato durante le fasi di decollo e mi sono svegliato solo quando il carrello ha toccato l’asfalto della pista di atterraggio di Orio al Serio. ZzzzZzzz. Il viaggio in aereo più bello della mia vita.

koln #06koln #07koln #03

Approximate Solitude

Oggi un dio non ho

$
0
0

Oggi non dio non ho #04

Dentro un vortice
nuvole scoppiano e il sole cade giù
e ho bisogno di aiuto e non c´è
che da vivere, esistere
giorno dopo giorno ancora non mi arrenderò…
oggi un dio non ho
sono morto anch´io se
oggi un dio non ho

Oggi non dio non ho #01Oggi non dio non ho #02Oggi non dio non ho #03

XVI Religion

$
0
0

XVI Religion

Giro la testa a 360 per sentire ciò che dicono
Spengo gli occhi è un mondo troppo frivolo
Un universo nella pancia che mi porto appresso
Dalla paura del buio a quella di te stesso
Vogliono che muoia bel gesto lo apprezzo
Ma la luce che mi guida è troppo forte non ha un prezzo
E pezzo dopo pezzo spargo in seme il mio auspicio
Figlio di un grigio sacrificio sotto un cielo grigio
La mia setta è l’XVI Religion
Calci in bocca dall’hardcore di un contratto in ufficio!

A grandi linee

Viewing all 981 articles
Browse latest View live




Latest Images

Vimeo 10.7.0 by Vimeo.com, Inc.

Vimeo 10.7.0 by Vimeo.com, Inc.

HANGAD

HANGAD

MAKAKAALAM

MAKAKAALAM

Doodle Jump 3.11.30 by Lima Sky LLC

Doodle Jump 3.11.30 by Lima Sky LLC

Doodle Jump 3.11.30 by Lima Sky LLC

Doodle Jump 3.11.30 by Lima Sky LLC

Vimeo 10.6.1 by Vimeo.com, Inc.

Vimeo 10.6.1 by Vimeo.com, Inc.